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Motonave
SUNDORA

Nave per carichi secchi alla rinfusa

Costruzione del modello

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Costruttore:   Duilio Curradi
Periodo:  1963          Scala  1:100
Questa scheda è stata preparata dal Costruttore del modello, autore del sito mitidelmare.it.
Eventuali riproduzioni sono possibili solo con l'autorizzazione del Costruttore.


La motonave Sundora è stata costruita dal Cantiere Navale Felszegi di Muggia (TS).
Varata il 23 giugno 1963 è stata consegnata, nel marzo 1964, alla Società Navi Italiane di Trieste.
Aveva una stazza lorda di 10.537,88 ton - Una portata lorda di 16.370 ton - Una lunghezza ft di 149,352 m - Una larghezza f f di 19,860 m.
Disponeva di un apparato motore CRDA Sulzer da 6.500 Cv per una velocità di 15,66 nodi.
Questo modello, in scala 1:100, è stato costruito dal Cap. D.M. Duilio Curradi, autore di questo sito e navimodellista per hobby.


La costruzione di modelli di navi significative, delle quali è andato purtroppo perduto l'archivio disegni, comporta grosse difficoltà ma, nello stesso tempo, regala molte soddisfazioni quando si riesce a sottrarre la nave all'oblio.

Queste costruzioni richiamano, nel modellista, antichi ricordi di quando, negli anni '60 del secolo scorso, giovane ufficiale di macchina, era imbarcato su navi passeggeri in servizio di linea fra il Nord Europa e l'Australia/Nuova Zelanda e poi, per un breve periodo, anche su navi per il trasporto merci.

In questa scheda viene descritta, passo passo, la costruzione del modello.


Dati tecnici della nave:

Costruzione n. 71 (scalo n. 3) - IMO: 5413745 - Nave da carico secco alla rinfusa.
Impostata il 30.05.1962 - Varata il 23.06.1963 - Consegnata l'11.03.1964
Stazza lorda:     10.537,88 ton
Portata lorda:    16.370  ton
Lunghezza ft:   149,352 m
Lunghezza pp:  141,73 m
Larghezza ff:     19,860 m
Altezza:             12,80 m
Immersione:      9,686 m
Apparato motore: CRDA  Sulzer  &.500 Cv
Velocità:            15,66  nodi



Anche per questa costruzione non sono riuscito a rintracciare i disegni costruttivi della nave.
Grazie alla disponibilità del Sig. Paolo Carbonaio sono però riuscito ad avere il "piano generale di consegna" in alta definizione (Questo disegno è riprodotto qui a fianco).

Poi, sempre grazie alle foto che ho trovato sul sito del Cantiere, e a quelle che mi ha fornito il Sig. Paolo Carbonaio che, in gioventù, fu imbarcato anche su questa nave, mi sono avviato nel perccorso che mi ha portato, alla fine, a riprodurre, in scala 1:100, quella che fu una bellissima nave da carco costruita dal Cantiere Felszegi di Muggia


Nel disegno a sinistra si vede il piano di costruzione che sono riuscito a ricreare e che è risultato molto simile a quello della nave originale.

Con l'attenta analisi del materiale a disposizione sono altresì riuscito a disegnare lo svilupo dei diversi ponti che compongono la tuga di poppa.

Dal piano di costruzione ho ricavato i profili di chiglia, dritti di prora e di poppa, e delle ordinate.
Per montare l'intera struttura, perfettamente allineata, ho utilizzato una spessa tavola alla quale ho fissato due liste di compensato, dotate di incastri, nei queli ho inserito tutte le ordinate.
Ho mantenuto in posizione le ordinate con un sistema di cordelline ed elastici e, con colla vinilica, ho fissato il tutto aiutandomi con appositi morsetti.


Lo scheletro, nonostante il percorso rocambolesco per risalire al piano di costruzione, è risultato perfettamente allineato e non ha richiesto aggiustamenti.
Ho potuto così procedere con l'applicazione del fasciame che è costituito da strisce di compensato di betulla.



Le parti prodiera e poppiera le ho completate applicando, sovrapponendoli, strati di compensato incollati fra loro. In questo modo ho potuto disporre di due blocchi massicci che ho sagomato opportunamente.
Terminato il montaggio del fasciame ho applicato, all'interno dello scafo, un abbondante strato di resina epossidica sostenuta da fibra di vetro.



Le immagini immagini a lato mostrano lo scafo grezzo, pronto per il completamento e la rifinitura, ma con già applicate parti del ponte di coperta.


Dopo aver eseguito una prima levigatura dello scafo ho iniziato a costruire le sovrastrutture. Queste si compongono di vari elementi che, alla fine, verranno uniti fra loro e fissati allo scafo.
La Mn Sundora, in quanto destinata al trasporto di merci alla rinfusa, aveva una struttura completa, a poppa, articolata su più ponti.
La nave disponeva di sei stive e, in coperta, sono montati altrettanti boccaporti. Ogni stiva dispone di quattro esalatori di gas.


La prima finitura

A questo punto  ho fissato il modello ad un basamento provvisorio ed ho cominciato a pitturare e a rifinire le varie parti.
Ho usato, come mia abitudine, vernice satinata ad acqua.


Nella foto a sinistra si vede la tuga di poppa.
I ponti che la costituiscono sono ancora separati.
Molte parti, come ad esempio l'albero e l'antenna, sono ancora grezzi.
Le ringhiere, ancorché già parzialmente pitturate, sono sistemate in maniera posticcia.

Nella foto a destra si vede la prua con le due colonne e l'alberetto che sorregge il fanale di via prodiero.
Varie attrezzature della prua sono poste provvisoriamente in loco ma il tutto deve essere ancora trattato e rifinito.


Il montggio finale

A questo punto il modello è costruito in tutte le sue componenti principali ed ha subito le prime rifiniture. Adesso si tratta di cominciare il montaggio ed il completamento fino a rendere il modello il più simile possibile alla nave originale.
Innanzi tutto ho fissato lo scafo al suo basamento definitivo. Si tratta di un foglio di truciolato nobilitato di colore noce chiaro. La scelta di un colore chiaro è stata suggerita dal fatto che si tratta di ua nave con scafo nero.
Ho protetto il basamento con un robusto foglio di PVC.


Una parte molto importante del modello è costituita dalla grande tuga di poppa.
L'immagine a sinistra mostra la tuga assemblata. I vari ponti sono stati bloccati fra loro in modo da costituire un corpo unico nel quale sono state accuratamente eliminate le fessure fra i diversi pezzi.
Si notano le "linguette" che, in basso, saranno incollate al parapetto della coperta e i quattro perni filettati che assicureranno il fissaggio allo scafo.
In basso, a proravia, si vede spuntare la parte inferiore di una sorta di "totem" che sostiene le lampade a LED poste a vari livelli.
L'immagine a destra mostra la tuga fissata allo scafo.
I quattro dadi di fissaggio vengono montati prima del posizionamento della coperta.



Dopo aver installato la tuga di poppa ho montato la coperta che è fissata allo scafo mediante una serie di microviti poste lungo il perimetro.
Ma prima ho collegato i connettori dell'impianto elettrico che, dall'interno dello scafo, alimenta l'illuminazione.
I boccaporti e gli esalatori sono fissati alla coperta con viti applicate inferiormente alla coperta stessa.
A proravia, prima del castello, sono installate le due colonne che sostengoo l'alberetto del fanale di via di prora e alle quali sono applicati due picchi di carico (bighi), momentaneamente fissati con nastro adesivo alla parte superiore delle colonne.





Sui masconi ho applicato il nome della nave.

Sulla prua  ho sistemato tutti i particolari: salpa ancore, verricelli, bitte, ecc. ecc. e ho guarnito le colonne di prua con i relativi picchi di carico.


Sui fianchi ho applicato il nome della Società che ha gestito la nave.

Le foto ai lati mostrano la coperta ormai completata con l'installazione delle bitte e dei verricelli utilizzati per manovrare i boccaporti delle stive.



Le due foto a fianco mostrano la tuga di poppa che comprende la plancia, gli alloggi, i locali di servizio e, sotto, la sala macchine.

Sull'albero sono issate le seguenti bandiere:
a Dritta la "P" - nave in partenza
e la "H" - pilota a bordo.
A Sinistra, non avendo potuto individuare il nominativo RT della nave. sono state issate le bandiere corrispondenti alle quattro consonanti del nome della nave (S-N-D-R)



Il modello è completamente illuminato con lampade a LED alimentate da un trasformatore 220/12 V cc.

Tutti i ponti della tuga di poppa sono illuminati. Sulla controplancia e fra ogni coppia di stive sono installati dei proiettori che illuminano la coperta.

Ai lati della plancia sono sistemate le luci di via rosso e verde. Sugli alberi di prua e di poppa i fanali di via a luce bianca come, a poppa, la luce bianca di coronamento.


Adesso guarda il modello finito