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Mn ITALIA

Descrizione della
costruzione del modello

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Il modeelo finito
della Mn ITALIA


Il Cantiere FELSZEGI

Costruttore:   Duilio Curradi
Periodo:  1965          Scala  1:100
Questa scheda è stata preparata dall Costruttore del modello e autore di questo sito mitidelmare.it. 
Eventuali riproduzioni sono possibili solo con l'autorizzazione del Costruttore.

Quando ho deciso di impegnarmi nella costruzione di questo modello la prima cosa che ho cercato sono stati i disegni della nave.
Purtroppo non è stato possibile rintracciarli e mi sono dovuto "arrangiare" con i disegni, a bassa risoluzione, che ho trovato sul sito del Cantiere.



Queste tre tavole sono state estratte dal sito
www.carbonaio.it


Li ho elaborati con grande pazienza ed ho estratto informazioni sufficienti, seppure approssimate, per risalire al piano di costruzione (a destra) e, da questo, ricavare i profili della nave e delle ordinate. Purtroppo il disegno contiene delle approssimazioni che però, nelle successive fasi della costruzione, si sono rivelate di scarsa importanza.


Dalla sezione longitudinale ho ricavato i profili della chiglia e dei dritti di prora e di poppa.
Dalla sezione trasversale ho ricavato i profili delle ordinate.
Dopo averli stampati su fogli adesivi li ho applicati sul compensato che, accuratamente ritagliato, mi ha consentito di disporre degli elementi fondamentali per la costruzione dello scafo.
Nella chiglia e nelle ordinate ho ricavato appositi incastri in modo che ogni componente si collegasse perfettamente agli altri.
Sui fianchi delle ordinate ho praticato anche gli incastri nei quali hanno trovato sistemazione dei correnti longitudinali aventi lo scopo di irrigidire l’insieme.

Per montare l’intera struttura in modo che rimanesse perfettamente allineata ho usato una spessa
tavola di compensato sulla quale ho fissato due liste di compensato da 5 mm, dotate di incastri,
nei quali ho inserito i bagli delle ordinate, preventivamente dotati di incastri.
Le ordinate le ho mantenute in posizione con un sistema di cordelline ed elastici. Quando tutto era
perfettamente in posizione ho inserito la chiglia e, successivamente, i listelli laterali.



Lo scheletro, nonostante il percorso rocambolescco per risalire al piano di costruzione, è risultato perfettamente allineato e non ha richiesto aggiustamenti particolari.
Ho potuto così procedere con l’applicazione del fasciame che è costituito da strisce di compensato di betulla.
Terminato il montaggio del fasciame ho applicato, all’interno dello scafo, un abbondante strato di resina epossidica, sostenuta da tessuto di cotone, con lo scopo di irrobustirlo e prevenire possibili fessurazioni.




Le parti prodiera e poppiera le ho completate applicando, sovrapponendoli, strati di compensato
incollati fra loro. In questo modo ho potuto disporre di due blocchi massicci che ho potuto sagomare opportunamente.
L’immagine a sinistra mostra lo scafo grezzo, pronto per la rifinitura, ma con già applicato il ponte
di coperta.

Dopo aver eseguito una prima levigatura dello scafo ho iniziato a costruire le sovrastrutture.
Queste si compongono di vari elementi che, alla fine, verranno uniti fra loro e fissati allo
scafo.
Le tre immagini qui sotto mostrano il modello nel momento in cui sono stati costruiti, al grezzo, i componenti principali.
Da sinistra a destra si vedono
- la vista dal mascone di Dritta
- la vista dal giardinetto di Dritta
- La vista dall'alto




La prima finitura
A questo punto ho cominciato a pitturare e a rifinire le varie parti usando vernice satinata ad acqua.
Come si vede a fianco ho già applicato gli oblò e ho montato le scialuppe. Ho anche applicato le vetrate del ponte passeggiata.
I componenti principali, seppure parzialmente rifiniti, non sono ancora fissati. Ciò per poterli trattare adeguata-
mente e predisporli al montaggio finale




Il modello illuminato

L' immagine a sinistra mostra la prima prova di illuminazione del modello.
L’impianto di illuminazione, tutto composto da lampade e microlampade a LED, è alimentato
da un trasformatore esterno 220/12 Volt cc - 5 A.
Il cavo di alimentazione entra nel modello attraverso il supporto centrale di sinistra.

Il montaggio finale

Ho realizzato molti particolari quali scale, ringhiere, ecc. in modo da completare, il più possibile, i diversi componenti.
Poi ho iniziato il montaggio finale.
Ho preso una tavola in truciolato nobilitato di colore nero satinato e, dopo averla rifinita sui bordi, ho praticato i fori per il fissaggio dei supporti dello scafo.
L’immagine a destra mostra lo scafo, visto dall'alto, montato sulla tavola che, al momento, è protetta da una foglio di PVC.
Nell'immagine sotto si vedono chiaramente i quattro supporti ricavati da un tubo di alluminio satinato.



Innanzi tutto ho attrezzato il ponte di manovra di poppa.
Questo ponte viene subito chiuso, superiormente, dalla parte finale del ponte di coperta.
Purtroppo l’attrezzatura risente della mancanza di informazioni adeguate ed ho fatto così ricorso alla mia
fantasia, o meglio ai miei ricordi di situazioni simili.

Poi ho fissato la tuga centrale al ponte di coperta.
Successivamente ho sistemato la tuga prodiera, sempre al ponte di coperta. A questa tuga avevo preventivamente fissato la parte prodiera della tuga al ponte passeggiata. Infine, sempre al ponte di coperta, ho fissato la tuga poppiera.
Le tre immagini qui sotto mostrano queste fasi del montaggio.




Una caratteristica della Mn Italia sono le scialuppe incassate all’altezza del ponte di coperta.
Dopo aver costruito e rifinito le scialuppe le ho montate su due strutture, una per il lato di Dritta e l’altra per il lato di Sinistra. Sotto queste strutture sono alloggiati dei microled che illuminano i fianchi dello scafo.


Adesso ho affrontato un passaggio piuttosto delicato: ho collegato il ponte passeggiata al resto della scafo.
La costruzione è avvenuta per pezzi separati e, naturalmente, ho dovuto individuare dei possibili punti di separazione.
Per fortuna i pezzi si sono rivelati molto precisi ed è stata sufficiente un po’ di cura per eliminare ogni possibile traccia della separazione.
Le due immagini qui sotto mostrano il modello montato fino all’altezza del ponte lido.



Poi ho montato la tuga prodiera del ponte lido sulla quale avevo precedentemente fissato la plancia.
La plancia è chiusa, superiormente, dalla controplancia. A questa è fissato l’albero con già installate le antenne dei radar ed il fischio.
A poppavia del ponte lido ho sistemato la tuga sulla quale poggia la ciminiera. E, alla fine, ho montato la ciminiera alla cui base sono sistemati dei piccoli proiettori a led che la illuminano.





Le tre immagini qui sotto mostrano, rispettivamente, il modello montato dal mascone di Dr e dal giardinetto si Sn e il modello illuminato



e per concludere diamo un'occhiata agli ultimi dettagli che hanno contribuito a "scaldare" la vista di questo modello









Se avete avuto la pazienza di seguire questa pagina fino alla fine potete andare a vedere la Motonave Italia finita.

Se pensate di impegnarvi in questa impresa l'autore del sito mitidelmare.it è a vostra disposizione.

Se volete provare con qualcosa di più semplice il sito mitidelmare.it vi mette a disposizione dei semplici progetti didattici scaricabili dalla homepage.