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Vasa

Il modello riproduce il famoso galeone svedese del 1600


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dell'A.N.V.O.


Costruttore:   Angelo Valsesia
Periodo: XVIII sec. - Scala 1:60
Questa scheda è stata preparata con il materiale fornito dal Costruttore del modello.
Eventuali riproduzioni sono possibili solo con l'autorizzazione del Costruttore.
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Il Vasa era un Galeone svedese del 1600. Costruito a Stoccolma subì, già prima di prendere il mare, numerose modifiche che, in alcuni casi, recarono pregiudizio alla sua stabilità. Molte di queste furono richieste dal Re che interferì parecchio nella sua costruzione. La nave venne allungata e fu aggiunto un secondo ponte che permise di portare il numero dei cannoi a 64 pezzi.
Il Vasa aveva tre alberi alti fino a 40 metri sul ponte di coperta. Quelli di trinchetto e di maestra avevano vele quadre con vela di gabbia. L'albero di mezzana aveva una vela latina e, sul bompresso, c'era una civada.
Complessivamente la nave poteva issare 1200 metri quadrati di vele che le consentivano di raggiungere una velocità di 10 nodi.
Il cassero era particolarmente alto e tutte le sovrastrutture furono pesantemente decorate. Fu imbarcato, oltre all'armamento completo, anche un enorme quantitativo di vasellame, quadri e arredi. La nave era imponente ma troppo stretta rispetto alla lunghezza ed al peso. Inoltre il baricentro era pericolosamente alto. 
Si cercò di porvi rimedio aumentando la zavorra ma questo avvicinò ancor più il ponte di batteria inferiore al pelo dell'acqua.
Il 10 Agosto 1628 la nave uscì dal porto di Stoccolma per il viaggio inaugurale. A riva c'erano solo le vele di trinchetta e di mezzana e le due vele di gabbia. L'equipaggio era in coperta pronto a far vela.
Spinto da una leggera brezza cominciava a prendere abbrivio quando una raffica al traverso lo fece inclinare prima da un lato e poi, cessata la spinta, dal lato opposto. Il timoniere fu molto bravo a recuperare la stabilità ma una seconda raffica lo inclinò ancora. 
A questo punto l'acqua cominciò ad entrare dai portelli dei cannoni del ponte inferiore, che erano aperti, e la nave affondò rapidamente. Non fu possibile conoscere il numero esatto delle vittime perché, all'ultimo momento, imbarcarono anche molti familiari e visitatori. Si stima, comunque, che perse la vita una cinquantina di persone. Per la verità poche di questa appartenevano all'equipaggio che, più esperto e consapevole del comportamento della nave, si aspettava il tragico evento. Dopo il naufragio furono recuperati numerosi cannoni di bronzo danneggiando ponti e sovrastrutture.
Venne istituita una commissione di inchiesta che non riuscì a chiarire le troppo evidenti responsabilità del disastro. Alla fine la nave, adagiata in posizione eretta sul fondo fangoso, a 32 metri di profondità, fu dimenticata.
Verso la fine degli anni '50 del secolo scorso il relitto fu individuato e iniziarono le operazioni per il suo recupero. Furono scavati 6 tunnel sotto lo scafo nei quali furono fati passare altrettanti cavi fissati a due pontoni..
La nave venne sollevata con grande delicatezza e, il 24 aprile 1961, raggiunse il cantiere-laboratorio dove fu restaurata.
Il relitto risultò ben conservato grazie alla ridotta salinità delle acque del Baltico, alla scarsa presenza di ossigeno nel fondale ed al fatto che la nave era costruita con massiccio legno di rovere.
Oggi la nave è esposta al Museo Vasa di Stoccolma, che fu inaugurato nel 1990.
Nelle sue sale si trovano anche i numerosissimi manufatti, fra cui 700 statue, che furono recuperati intorno al relitto.