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Trasporto di grandi modelli navali usando semplicemente una autovettura. |
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Alcuni
amici modellisti hanno mostrato interesse per le soluzioni che ho
adottato per trasportare i miei due modelli di grandi dimensioni. Si tratta del modello del Titanic (lunghezza metri 2,69) e del Normandie (lunghezza metri 3,13). Le mie soluzioni possono infatti suggerire opportuni accorgimenti anche per il trasporto di modelli di dimensioni inferiori. Per una migliore descrione utilizzo le foto che ho scattato in occasione di un trasporto del Normandie. |
Ad integrazione di
quanto spiegato più sotto, aggiungo questi tre disegni che illustrano
la costruzione delle casse. |
Nota
bene: I vecchi cartelli in plastica leggera, con i quattro
catarifrangenti rossi ai vertici, non sono più ammessi
(è
come non averli). Oggi sono obbligatori i nuovi cartelli in alluminio
completamente rifrangenti e più pesanti. Bisogna fare attenzione a fissarli bene perché, se volano via, diventano pericolosissimi per i veicoli che seguono. |
La costruzione del contenitore Le esigenze fondamentali erano: - minimo ingombro, - massima leggerezza, - robustezza, - possibilità di presa e di fissaggio, - incolumità del modello durante le operazioni di apertura e di chiusura del contenitore, - protezione del modello anche in caso di pioggia forte, - scarsa resistenza all'aria, - semplicità di fissaggio del modello all'interno, - utilizzazione del contenitore anche come supporto nelle mostre. Il contenitore si compone di due parti: - il fondo, sul quale poggia il modello, e - il coperchio che, incappucciato sul fondo e fissato ad esso, conferisce all'insieme la necessaria rigidità. |
Per ottenere il minimo ingombro ho
ridotto il più possibile gli spazi fra il modello e le
pareti del contenitore. Per ottenere, invece, la massima leggerezza e robustezza ho costruito le pareti in compensato di pioppo (leggero e poco costoso). Lo spessore totale di ogni parete è di 11 mm, così ottenuti: un foglio centrale dello spessore di 5 mm dal quale ho ritagliato ampie porzioni in modo da ricavarne una "nervatura". Ad entrambi i lati di questa nervatura ho applicato fogli di compensato dello spessore di 3 mm. La cassa che ne è derivata è robusta quanto basta. Bisogna però prestare attenzione agli urti, soprattutto durante lo scarico ed il carico dal tetto dell'auto perché le pareti possono subire danneggiamenti opponendo solo la resistenza dei 3 mm del compensato. La possibilità di presa e fissaggio è assicurata da quattro robuste maniglie, sempre in legno, fissate al coperchio. Le due maniglie posteriori servono anche come sostegno al cartello rifrangente che viene avviatato ad esse (il contenitore sporge posteriormente di 14 cm). Il coperchio si fissa saldamente al fondo con 6 ganci per lato. Questi ganci sono stati modificati con l'aggiunta di un filo di acciaio ripiegato che serve per mantenerli bene aperti in modo da evitare che, durante il sollevamento del coperchio, la parte superiore del gancio venga trattenuta dalla parte fissata al fondo. Per garantire l'incolumità del modello durante l'operazione di apertura e chiusura del coperchio era necessario che questo non toccasse nessuna parte della nave. Per guidarlo nella posizione corretta ho costruito le due gabbie che si vedono chiaramente nelle figure che mostrano il contenitore aperto. Quando si promette di portare un modello ad una mostra non si può dipendere dalle condizioni del tempo. Ecco allora come ho attenuto la protezione anche in caso di forte pioggia: sul fondo ho applicato una specie di cornice, alta una decina di centimetri, che impedisce all'acqua che si dovesse infiltrare fra il fondo e il coperchio, di risalire verso il modello, Questa cornice, sistemata a debita distanza dal perimetro esterno del fondo, serve anche per contrastare, dall'interno, le pareti del coperchio. Anche questa cornice è visibile nelle foto che mostrano il contenitore aperto. A volte bisogna affrontare viaggi piuttosto lunghi, e un ostacolo di quelle dimensioni sul tetto aumenta i consumi e riduce la velocità anche in maniera sensibile. Ecco allora che per ridurre la resistenza all'aria ho applicato alle casse una specie di spoiler. Per la verità questo spoiler, che è indipendente dal contenitore al quale è fissato con otto viti, se all'inizio doveva essere usato solo per percorsi significativi, in pratica non è stato più smontato. Capita sovente di dover trasportare contemporaneamentesia il Titanic che il Normandie. In questo caso entrambi i contenitori vengono sistemati sul tetto e mantenuti separati da due distanziatori in alluminio di 10 cm. In questo modo si favorisce il bloccaggio dei contenitori, che si contrastano a vicenda, e si lascia un passaggio per l'aria che viene separata dai due spoiler. In questo caso il carico sul tetto resta ampiamente sotto i 100 kg. Quando il modello si trova all'interno del contenitorenon deve potersi muovere. Per risolvere questa esigenza di fissaggio ho usato due sistemi diversi: il Titanic, che pesa solo 16 kg, è trattenuto da traversini di legno che poggiano sulla coperta, protetta da pezzi di polistirolo sagomati, e sono fissati con elastici all'interno della cornice che protegge dall'acqua. Il Normandie invece, che è più pesante (ma che durante il trasporto è privato di tutti i pesi asportabili) poggia su supporti di legno e neoprene. Naturalmente la guida deve essere assolutamente prudente e devono essere vitate frenate brusche e sollecitazioni cominque violente. E per finire, visto che i contenitori sono alti 80 centimetri, cioè come i normali tavoli che si usano di solito nelle mostre, niente di meglio che usarli anche come supporti. In questo caso, però, le selle che sostengono il modello, soprattutto se si tratta di un modello un po' pesante, devono essere costruite in modo da scaricare il peso sulle pareti e non sul cielo del coperchio che è fragile. |
In
questo modo posso togliere le sovrastrutture senza toccare nulla di
delicato. Poi non rimane che recuperare lo scafo e richiudere il contenitore che, a questo punto, viene riportato in cantiere. Sistemate le selle di supporto il modello viene rimontato e subisce tutti i controlli necessari. Se il modello ha "navigato" provvedo ad una manutenzione generale, soprattutto allo smontaggio, alla pulizia ed all'ingrassaggio degli assi portaelica, con sostituzione della parte terminale del grasso dei quattro astucci con immissione di grasso nuovo dall'interno dello scafo. |
L'altra
estremità di ogni corda è fissata ad un anello di
metallo
al quale è fissata una cordellina più sottile.
Questa
serve per tirare la corda principale e fissarsi poi alla parte esterna
di ogni traversa. Per evitare lo spostamento laterale del contenitore è opportuno dare volta anche ai bracci laterali della traversa. Spero, con queste note, di riuscire ad aiutare qualche modellista a trasportare i propri modelli e, forse, a cimentarsi con la costruzione di modelli anche grandi visto che, tutto sommato, sono trasportabili abbastanza facilmente. Buon lavoro e buon divertimento. |