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Lo scafo del Titanic è diviso in
16 compartimenti stagni. L’impianto di propulsione occupa 9 di questi compartimenti a partire dal quinto da prua. Il primo compartimento, a contare dalla sala macchine, è occupato da 5 caldaie mono fronte. Gli altri cinque ospitano le 24 caldaie bifronte. Subito a poppavia dei locali caldaia si trovano le due motrici alternative. Nel compartimento successivo c’è la turbina di bassa pressione ai lati della quale ci sono i due condensatori Ancora verso poppa c’è il locale che ospita i quattro generatori di corrente. In prossimità delle caldaie ci sono i carbonili, ovvero i depositi nei quali è stoccato il carbone con il quale vengono riforniti i forni. Le caldaie sono ospitate in gruppi di cinque per ogni locale ad eccezione del locale più a prua che ne ospita solo quattro. Le caldaie montate sul Titanic sono a tubi di fiamma. In questa sezione vediamo le parti principali. - questo è il forno - questa è la cassa a fuoco - questo è il fascio tubiero - questa è la cassa a fumo In questa sezione vediamo una caldaia bifronte. Sul fronte di ogni caldaia ci sono tre forni per un totale, a bordo, di 159 forni. Adesso vediamo il funzionamento di una caldaia. I forni, la cassa a fuoco ed il fascio tubiero sono immersi nell’acqua. Il carbone viene disteso sulla griglia. L’aria necessaria per la combustione entra dalla portella del cenerario. Quest’aria viene spinta nei locali caldaie da grandi ventilatori secondo il sistema delle camere chiuse. La cenere cade sotto la griglia da dove viene asportata. Viene poi immessa in una sorta di tramoggia dove un flusso di acqua di mare la spinge fuori bordo. Il vapore si raccoglie nella parte alta della caldaia da dove viene prelevato e inviato alle sale macchine. Le caldaie del Titanic lavorano ad una pressione di 215 libbre per pollice quadrato, ovvero 15 chilogrammi per centimetro quadrato. Per evitare che la pressione superi i limiti di progetto, su ogni caldaia sono montate le valvole di sicurezza. Queste valvole, ovviamente, si aprono automaticamente al raggiungimento della pressione di taratura. Entriamo nelle sale macchine dove troviamo, innanzi tutto, due grandi motrici alternative a quattro cilindri, che azionano le due eliche laterali. Queste motrici hanno una potenza di 15.000 cavalli e un regime di rotazione di 75 giri la minuto. Questa sezione ci aiuta a spiegare il principio di funzionamento. C’è un cilindro con, all’interno, uno stantuffo a doppio effetto. Il movimento alternativo dello stantuffo si trasforma in moto rotatorio grazie ad un sistema biella-manovella Un cassetto di distribuzione, collegato ad un eccentrico calettato sull’albero motore, consente di introdurre vapore nuovo in una camera e, contemporaneamente, di far uscire, dall’altra camera, quello che ha già lavorato. Questa sezione indica la posizione dei quattro cilindri delle motrici installate sul Titanic. I due cilindri di bassa pressione sono posti alle estremità della macchina. Adesso, in questo schema, seguiamo il percorso del vapore. Attraverso le due valvole principali il vapore raggiunge, innanzi tutto, i cilindri di alta pressione. Dopo passa nei cilindri di media pressione e, infine, in quelli di bassa pressione. I cilindri hanno diametri via via crescenti perché il vapore aumenta di volume e diminuisce di pressione. Per evitare di costruire cilindri di diametri eccessivi sul Titanic è montata una turbina di bassa pressione collegata all’elica centrale. Questa turbina, che ha una potenza di 16.000 cavalli e un regime di rotazione di 165 rotazioni al minuto, è alimentata dal vapore in uscita dalle motrici alternative. Il vapore, dopo aver lavorato anche nella turbina, passa ai condensatori principali e ritorna allo stato liquido. Sui collettori di uscita dalle motrici alternative sono montate due valvole di commutazione che consentono di inviare il vapore direttamente ai condensatori evitando la turbina. Questa operazione è necessaria per togliere la spinta dell’elica centrale. Adesso guardiamo più da vicino una delle macchine alternative. Questo schizzo mostra l’incastellatura che sostiene i quattro cilindri, le aste e le bielle, gli eccentrici con le aste che comandano i cassetti di distribuzione. Ogni cassetto ha due aste collegate, ciascuna, ad un eccentrico. I diversi angoli di calettamento consentono l’inversione del senso di rotazione della macchina. In questo schizzo vediamo la stessa macchina dall’alto. Adesso passiamo nella sala della turbina di bassa pressione ai lati della quale sono sistemati i due condensatori principali. Sono ben visibili le pompe di circolazione e le valvole di commutazione. Già che siamo vicini alla turbina vediamo il suo principio di funzionamento. Il vapore, che entra attraverso degli ugelli, incontra la prima corona di palette mobili. Poi passa in una corona di palette fisse, solidali con lo statore e montate al contrario, e passa in una seconda corona mobile. E così via fino ad aver interessato tutte le corone. In questo modo si genera la rotazione del “rotore” che fornisce il movimento all’elica. Ai lati ci sono i condensatori che hanno lo scopo di riportare il vapore esausto allo stato liquido. Questo schema mostra il principio di funzionamento. Dalla parte superiore entra il vapore. All’interno dei tubi circola l’acqua di mare. Dalla parte inferiore esce il condensato. Naturalmente i condensatori del Titanic sono molto grandi. Questa sezione mostra l’estensione dei fasci tubieri. Il condensato viene estratto dalle pompe ad aria. Queste pompe sono azionate da motrici a vapore e sono caratterizzate da stantuffi provvisti di valvole di attraversamento. Il condensato, misto ad aria, entra nella camera inferiore ed esce dalla camera superiore. La circolazione dell’acqua di raffreddamento è assicurata da quattro pompe centrifughe azionate da motrici alternative a due cilindri. L'acqua entra al centro e passa fra le pale dove, per effetto della forza centrifuga, aumenta la pressione che dipende, naturalmente, dalla velocità di rotazione della girante. Sul Titanic sono installati 4 generatori di corrente, della potenza di 580 H.P. ciascuno, che, in questo schizzo, sono rappresentati in pianta fra gli assi delle tre eliche. Sono composti da motrici alternative a vapore a 3 cilindri, alimentate da vapore alla pressione di 185 libbre per pollice quadrato, accoppiate direttamente a dinamo a 10 poli. La velocità di rotazione è di 325 R.P.M In questi schizzo si vedono di lato. |