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Incrociatore Andrea Doria -
Restauro del modello
Restauro del modello dell'Incrociatore Andrea Doria eseguito da Soci A.N.V.O. - Associazione Navimodellisti Valle Olona - Castellanza  VA

Filmato pubblicato il 4 Settembre 2008   -   Durata 6' 13"
Roma, 23 Gennaio 2006    
Marina Militare  -  Sezione distaccamento Caserma Angelo Paolucci

Si comunica che, acquisito il "nulla contro" da parte dello Stato Maggiore, questo Comando autorizza la concessione del modello dell'Incrociatore Andrea Doria, ..........
Con questo atto si passa dai preliminari alla fase operativa.
L'A.N.V.O. - Associazione Navimodellisti Valle Olona di Castellanza, in provincia di Varese, prende in consegna il modello per curarne il restauro.
Si, però ...il modello è a Roma, è lungo 6 metri e pesa 250 chilogrammi.
La sede dell'A.N.V.O. invece è piccola e si trova al secondo piano di uno stabile.
Ma grazie alla sua intraprendenza uno dei soci realizza una robusta struttura in legno e metallo in grado di sostenere e proteggere il modello.
Per il trasporto reperisce un grosso furgonato.
Poi riesce anche a trovargli ospitalità in una sala del Centro Civico Aristide Pirovano di Montesolaro, a Carimate, in provincia di Como, dove si possono eseguire i lavori di restauro e dove il modello può rimanere esposto al pubblico.
Ma qui comincia il bello.
Il modello ha bisogno di una accurata ristrutturazione che coinvolge sia lo scafo che le sovrastrutture, le dotazioni di coperta, gli equipaggiamenti.
E' infatti arrivato in condizioni molto critiche dovute all'abbandono in cui è stato lasciato per anni: un pezzo rotto qua, un altro mancante là.
Ma la cosa peggiore è che la nave originale ha subito numerose modifiche nel corso della sua carriera, un po' per ammodernamenti, un po' per adattarla alle varie missioni operative.
E' a questo punto che i modellisti dell'A.N.V.O. affrontano la parte più difficile ma più coinvolgente: la ricerca delle informazioni.
La nave è ormai radiata e la documentazione è praticamente irreperibile.
E allora tutti i mezzi sono buoni.
Si fruga in internet, si cercano vecchie foto, libri, articoli, pubblicazioni e perché no, si trova l'amico di Taranto che abita vicino alla nave in disarmo e può andare a ricavare qualche altra informazione utile.
Fatti tutti i rilievi comincia lo smontaggio di tutto quanto è possibile smontare.
Poi vengono ricostruiti i pezzi mancanti e riparati quelli rovinati: io faccio i cannoni, io le scialuppe, io i candelieri, io le ancore, io i barcarizzi, e così via fino agli elicotteri.
Quali elicotteri? Ma sì. Sull'Andrea Doria erano imbarcati degli elicotteri.
E giù a cercare di che modello erano.
E poi svernicia, gratta, stucca, rigratta, salda, smonta e rimonta.
Il gruppo di lavoro ristretto, anzi molto ristretto come sempre quando c'è da sporcarsi le mani, comincia a dedicare un  numero enorme di giornate al restauro con lo spirito aggregante che la prospettiva del risultato, ma soprattutto la capacità e la caparbietà, sanno conferire.
Dopo un anno, arrivato l'inverno, l'Andrea Doria somiglia più ad un rottame, così com'è raschiato e smontato.
Ma a primavera, insieme allo sbocciare dei fiori, dalle cantine e dai piccoli laboratori dei nostri artisti cominciano ad uscire i primi pezzi rimessi a nuovo o rifatti del tutto.
Lo scafo comincia a prendere il suo colore definitivo.
Ogni cosa trova la sua collocazione.
Vanno al loro posto gli alberi con i radar, le scalette di barcarizzo, i candelieri, le torrette ed i cannoni, le scialuppe, che a guardarle viene voglia di salirci sopra e vogare, gli oblò, le finestrature, i volantini delle porte stagne, le ancore, i caratteri in ottone sfavillante bordato in rosso, che vengono ricomposti sulle murate a poppa in un magico nome.
Viene realizzato l'impianto elettrico.
La nave è praticamente tornata al suo splendore iniziale dopo due anni e mezzo di lavoro.
Si mandano a riva le bandiere.
Non manca che l'ordine di manovra: molla a poppa, molla a prua, macchine avanti adagio.
No. Un momento. E l'elicottero?
Eccolo che arriva. Magistralmente realizzato da uno dei nostri eroi si posa a poppa.
Adesso l'Andrea Doria è proprio a posto.
Viene protetto da una bacheca trasparente e può essere ammirato dal pubblico presso il Comune di Carimate, che ne è il proprietario, o alle mostre alle quali l'A.N.V.O. - Associazione Navimodellisti Valle Olona, lo potrà portare.
Per saperne di più visita il sito www.anvo.org