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Hunley
Il sommergibile a manovella

Articolo pubblicato dal trimestrale di scienza e tecnica n. 29 - Marzo 2013
L'HOBBY DELLA SCIENZA E DELLA TECNICA
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Andiamo a “visitare” un modello molto particolare.
Si tratta di uno strano sommergibile costruito dalla marina sudista ai tempi della guerra di secessione americana. Era effettivamente azionato a manovella, ovvero era la forza muscolare di sette uomini, che faceva girare l’elica.
Il modello è stato costruito da Dino Dall’Asta, socio dell’ANVO - Associazione Navimodellisti Valle Olona di Castellanza (www.anvo.it).
Ma lasciamo a Dino il compito di raccontare la storia della nave e illustrare il suo modello.
Duilio Curradi
La storia dell’Hunley

l’Hunley era un sommergibile confederato costruito nel 1863 nella città di Mobile, dai cantieri Park & Lyons su progetto di Horace Lawson Hunley.
Durante le prime prove e collaudi in mare affondò due volte con la perdita dell'equipaggio e del suo progettista.
Fu sempre recuperato ed infine preparato per la sua prima missione dopo la quale si inabissò per ragioni sconosciute. Questa prima ed unica missione si svolse il 17 febbraio 1864.
Era in corso la Guerra Civile americana e l'Hunley riuscì ad affondare la pirofregata unionista
U.S.S. Housatonic a 4 miglia dal porto di Charleston, sotto assedio, speronandola e facendo esplodere la grossa carica di cui era dotato.
Passò così alla Storia mondiale per essere stato il primo battello subacqueo ad affondare una nave nel corso di un'azione di guerra.
Sull’estremità inferiore della prua vi era un supporto che sosteneva un’asta lunga 10 metri, dotata di una sorta di arpione appuntito e rastremato per agganciarsi meglio alla carena in legno, e di una carica esplosiva di 45 kg di polvere nera collegata ad un cavo che permetteva di agire sull’innesco.
La carica veniva fatta detonare "a strappo", automaticamente, non appena il battello, in retromarcia, si fosse allontanato a distanza di sicurezza.
Lo scafo, costituito da una robusta corazza di ferro di forma essenzialmente cilindrica,  pur con una carena decisamente più schiacciata, era lungo 12 m e aveva un diametro di 1,2 m. Aveva un dislocamento di 6,8 t  e poteva raggiungere una quota di immersione di circa 7 m.
Internamente era suddiviso in tre sezioni: un serbatoio d’immersione a prua e uno a poppa, allagabili e svuotabili dall’interno per mezzo di pompe idrauliche al fine di variare la quota, che confinavano con lo scompartimento centrale dell’equipaggio.
In caso di emergenza, per poter risalire in superficie, il sommergibile era dotato,  quale zavorra, di tre blocchi in ghisa agganciati sul fondo, all’esterno dello scafo, e facilmente sganciabili da tre meccanismi a leva interni di rilascio rapido.
Il battello poteva navigare in completa immersione e, per continuare a ricevere nuova aria respirabile, dietro la torretta di prua era montato un supporto da cui si alzavano due tubi metallici (snorkel) che, mediante uno speciale soffietto manovrabile dall’interno del mezzo immerso, avrebbero potuto rifornire d’aria l’Hunley.
Senza questo collegamento, l’autonomia dell’equipaggio poteva considerarsi di 2 o 3 ore ed era controllata mediante il consumo delle candele che servivano ad illuminare l’interno.
In sostanza  l’Hunley, progettato da Horace Lawson Hunley, che perì nel corso delle prime prove ed esperimenti, era un battello all’avanguardia e avveniristico per quei tempi,  precursore di novità ingegneristiche ma non privo di numerosi difetti.
I membri dell’equipaggio, tutti volontari del reggimento di fanteria di stanza a Charleston, ebbero un coraggio, un senso del dovere ed una abnegazione fuori del comune nel navigare in simili condizioni, ma riuscirono a condurre il sommergibile fino al suo primo e unico successo: possiamo senz’altro definirli eroi. L’Hunley venne localizzato, e successivamente recuperato, l’8 Agosto del 2000 con all’interno le spoglie dell’intero equipaggio. Attualmente è conservato all’interno di una vasca appositamente progettata presso un Centro specializzato nello studio archeologico e nel restauro della città di Charleston, nella Carolina del Sud.

La costruzione del modello

Il kit di montaggio della statunitense Cottage Industry Models, che produce e commercializza unicamente navi e battelli delle forze sudiste e nordiste, è la fedele ricostruzione, in scala 1:24, del sommergibile in base ai ritrovamenti e agli studi eseguiti sul relitto, non esistendo disegni e progetto originali.
Lo scafo, in resina, si presenta in due pezzi tagliati in asse orizzontalmente che si uniscono perfettamente a incastro, senza bisogno di aggiustamenti o stuccature varie e, internamente, è già suddiviso in tre sezioni: un serbatoio d’immersione a prua e uno a poppa che confinano con lo scompartimento centrale dell’equipaggio.
L’esterno si completa con l’elica tripala intubata, i timoni di direzione e di profondità, le due torrette con portello, l’apparato snorkel e l’asta di prua con i relativi sostegni, cordame, bozzelli e torpedine.
Assemblare l’interno è più impegnativo: infatti, bisogna installare l’impianto idraulico di riempimento e svuotamento dei serbatoi d’immersione, costituito da due pompe a leva, tubazioni di collegamento, gomiti e relative valvole a sfera, posizionare poi i leveraggi ed i comandi dei timoni per pilotare ed i supporti con le manovelle che permettevano la navigazione.
Infatti, la propulsione era manuale, dovuta allo sforzo muscolare congiunto di sette marinai che,  seduti affiancati in uno spazio ristretto su una panca disposta per chiglia, agivano su altrettante manovelle, in asse tra loro, per muovere l’elica e conseguentemente navigare.
Assemblati internamente i vari componenti, e prima di unire le due parti per completare lo scafo, ho provveduto a fresare ed asportare parte dello scafo stesso per rendere appunto visibile l’interno del modello con tutti i suoi dettagli costruttivi, compresi la bussola, il profondimetro a mercurio, il soffietto con relativo tubo in gomma collegato allo snorkel, che permetteva di ricevere nuova aria, e i tre meccanismi a leva, posizionati a pavimento, per lo sgancio della zavorra esterna al fine di una emersione rapida.
Usando unicamente il pennello, ho verniciato il sommergibile con colori acrilici, dando successivamente un po’ di usura.
L’Hunley finito, con il suo armamento, è lungo 82 cm: poggia su due colonnine opportunamente inserite in una base di metacrilato dove, ad una sua estremità, ho posizionato una lastrina in ottone con applicata la bandiera della Marina confederata ed inciso il nome del battello. Ho anche inserito la figura di un ufficiale confederato.

Dino Dall’Asta

Lo snorkel è sostanzialmente un tubo, in grado di elevarsi sopra la superficie del mare, utilizzato dai sottomarini a propulsione convenzionale. Serve per garantire il funzionamento dei motori Diesel durante la ricarica delle batterie senza che il sommergibile debba emergere con il rischio di essere individuato. Nel caso particolare dell’Hunley aveva solo lo scopo di fornire aria all’equipaggio.