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Paranza

Imbarcazione per trasporto e pesca

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  Costruttore:   Adelfo Conedera
  Periodo:  XIX secolo
Questa scheda è stata preparata con il materiale fornito dal Costruttore del modello.
Eventuali riproduzioni sono possibili solo con l'autorizzazione del Costruttore.

Il termine “Paranza” indica un’imbarcazione italiana tipica del Mediterraneo.
La Paranza come tutte le barche popolari era il risultato di una completa evoluzione storica e dell’adattamento strutturale alle esigenze dettate sia dall’ambiente che dall’impiego.

Di dimensioni comprese tra i 7 e i 16 metri, lo scafo piuttosto tozzo e quasi piatto di carena in corrispondenza della sezione maestra, era caratterizzato dalla ruota di prua curva e retroflessa, con l’estremità foggiata a “berretta” , e dal dritto di poppa leggermente inclinato e sporgente verso l’esterno. Un’altra nota distintiva era rappresentata dal profilo e dalla forte struttura del mascone, dall’infossatura del relativo capodibanda e dalla tipica successione di bitte. Gli occhi di prua, sempre presenti, erano di norma scolpiti a rilievo e applicati.
L’enorme timone a “Calumo” pescando molto al di sotto della chiglia svolgeva efficacemente anche la funzione di deriva stabilizzatrice, in genere la carena delle imbarcazioni che venivano tirate in secca sulla spiaggia era munita di due spesse lame o chiglie laterali, destinate sia a facilitare l’alaggio sia ad equilibrare lo scafo. Dotata di forte bolzone, la coperta presenta un’insellatura relativamente modesta.
Già documentata nel basso adriatico intorno alla metà del XIX secolo , la Paranza armava, in origine, un albero a calcese con vela latina inferita ad una lunga antenna, realizzata in un solo pezzo. Tale attrezzatura fu progressivamente sostituita dalla più maneggevole vela al terzo, di tradizione alto adriatico.