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L’enorme
timone
a “Calumo” pescando molto al di sotto della chiglia
svolgeva efficacemente anche la funzione di deriva
stabilizzatrice, in genere la carena delle imbarcazioni
che venivano tirate in secca sulla spiaggia era munita
di due spesse lame o chiglie laterali, destinate sia a
facilitare l’alaggio sia ad equilibrare lo scafo. Dotata di forte bolzone, la
coperta presenta un’insellatura relativamente modesta.
Già documentata
nel basso adriatico intorno alla metà del XIX secolo , la Paranza
armava, in origine, un albero a calcese con vela latina
inferita ad una lunga antenna, realizzata in un solo
pezzo. Tale attrezzatura fu progressivamente sostituita
dalla più maneggevole vela al terzo, di tradizione alto
adriatico. |
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