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Paradosso meccanico Un esperimento del XVIII secolo ...apparentemente paradossale Articolo pubblicato dal trimestrale di scienza e tecnica n. 21 - Marzo 2011 L'HOBBY DELLA SCIENZA E DELLA TECNICA |
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Intorno
al XVIII secolo le
conoscenze tecniche non erano ancora molto diffuse e sovente, nei
laboratori e nelle aule scolastiche, venivano presentati esperimenti
che mostravano comportamenti apparentemente paradossali. Questa pratica serviva per attirare l’attenzione dei presenti e stimolarne la curiosità in modo da rendere più semplice la spiegazione di fenomeni comunque coerenti con le leggi della fisica. Uno di questi esperimenti, molto diffuso, si chiama “paradosso meccanico”. |
Sareste
disposti a scommettere che un corpo, senza una spinta adeguata, sia in
grado di compiere un percorso in salita? Certamente sarebbe facile rispondere che non è possibile, ma sarebbe altrettanto facile perdere la scommessa, a meno che.... A meno che non abbiate avuto l’occasione di imbattervi in questo curioso oggetto. Il nostro “apparecchio” si compone di una base in legno sulla quale sono fissate due tavolette divergenti il cui lato superiore, a partire da un punto più in basso, sale in modo da costituire una sorta di binario in salita. |
Dal lato dal quale
inizia la salita c’è un “punto di partenza” costituito da un gradino. Dal lato opposto, al culmine della salita, ci sono due ganci di arresto. Il componente più importante del nostro esperimento, o elemento mobile, è costituito da due coni in legno uniti per la base. Attraverso i vertici passa un asse che fuoriesce di quanto basta per potersi appoggiare sulle guide in legno. |
Adesso
appoggiamo il nostro bicono sul punto di partenza. Gli diamo una
piccolissima spinta, appena sufficiente a farlo cadere sulla parte
bassa delle guide. Con sorpresa vediamo che comincia a ruotare intorno al proprio asse ed a percorrere il binario in salita fino ad arrivare al punto di arresto. Ma dove ha preso l’energia necessaria? Il suo comportamento sembra proprio “paradossale”. |
Ma
c’è un modo molto semplice per spiegare cosa è successo. Fissiamo all’apparecchio un’asticella perfettamente orizzontale e la sistemiamo in modo che sia allineata al culmine della salita. Cosa notiamo? Quando il bicono, alla partenza, tocca la parte più bassa delle guide, il suo asse, ovvero il punto nel quale si trova il baricentro del bicono, si trova più in alto del punto di arrivo. La forza di gravità fa scendere questo baricentro verso il basso ed è solo la forma particolare dell’apparecchio che dà l’impressione che il cono percorra una salita. |
Se volete vedere questo apparecchio in funzione potete digitare su You Tube “paradosso meccanico” oppure trovare il video attraverso il tasto “video” del sito dell’autore dell’articolo www.mitidelmare.it - GUARDA IL VIDEO |
Questo apparecchio è
stato costruito da Paolo Candusso.
Costruttore di numerosi modelli navali, di una importante collezione di
macchine di Leonardo da Vinci e di numerosi altri fantastici oggetti - GUARDA LE
MACCHINE DI LEONARDO DI PAOLO CANDUSSO |