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Paquebot Normandie
di Duilio Curradi
Articolo pubblicato dal trimestrale - Settembre-Novembre 2006
L'HOBBY DELLA SCIENZA E DELLA TECNICA

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Normandie! Oh nave di luce!
La quintessenza francese degli anni '30 è tornata a navigare nella riproduzione del modellista Duilio Curradi
La nave
Varato il 29 ottobre 1932, il Normandie della French Line era, con le sue 80.000 tonnellate, il più grande, il più veloce e il più elegante transatlantico mai costruito.
Vantava lo scafo più moderno, i motori più potenti e un interno grandioso, non solo per dimensioni e complessità ma anche per le sofisticazioni tecniche.
Il Normandie era destinato alla linea Le Havre-New York e poteva compiere la traversata in soli quattro giorni e mezzo grazie alla sua velocità di oltre 30 nodi.
Lungo 313 metri e largo 36, poteva trasportare 1972 passeggeri, un numero volutamente limitato affinché tutti potessero godere, nelle varie classi, di spazi e comodità mai visti, fino ad allora, su un transatlantico.
Gli 864 passeggeri di prima classe pranzavano nella grande Salle à Manger, di 18 metri più lunga della galleria degli specchi di Versailles.
Costruito dai cantieri di Saint-Nazaire-Penhoet, il Normandie possedeva un sistema di propulsione, molto avanzato per l'epoca, capace di erogare, complessivamente sulle quattro eliche, 160.000 cavalli.. Disponeva di 29 caldaie principali a tubi d'acqua, funzionanti a nafta, e di 4 caldaie cilindriche ausiliarie a tubi di fumo. Il vapore prodotto azionava quattro turbine Parsons collegate a quattro alternatori. La corrente prodotta veniva inviata ai quattro motori elettrici di propulsione, da 40.000 cavalli ciascuno.
Il Normandie raggiunse New-York il 28 Agosto 1939, lo stesso giorno in cui la Germania invase la Polonia.
La nave rimase in disarmo in questo porto insieme ad altri grandi transatlantici fra i quali il Queen Mary ed il Queen Elizabeth.
Con l'entrata in guerra degli Stati Uniti iniziò la trasformazione di queste grandi navi in trasporti truppe. Navi di queste dimensioni potevano trasportare oltre 12.000 soldati a viaggio ad una velocità talmente elevata da non richiedere la scorta di navi militari.
Il Normandie, durante i lavori, si incendiò e l'acqua utilizzata nel tentativo di spegnere l'incendio produsse un forte appesantimento delle parti alte dello scafo. La nave si inclinò sul fianco sinistro fino a coricarsi sul fondo dove rimase semisommersa fino alla fine della guerra.
Per recuperare lo scafo fu necessario smontare tutte le sovrastruttture e sigillare, con costosissime operazioni subacquee, tutti i locali e aspirare l'acqua in essi contenuta.
Lo scafo si raddrizzò gradatamente fino a riprendere il normale assetto di galleggiamento. Fu successivamente demolito in quanto, nell'immediato dopoguerra, non esisteva più un mercato in grado di giustificare i costi di ripristino e di esercizio di una nave di questo tipo.
Il modello
Perché ho deciso di costruire questo modello.
Nutro la passione per il modellismo navale fin da bambino. Fu anche la possibilità di vedere, sovente, modelli di navi che, probabilmente, contribuì alla mia decisione di frequentare l'Istituto Nautico di Camogli.
Dopo qualche anno di navigazione come ufficiale di macchina ho però lasciato il mare e mi sono trasferito in Lombardia. Ma la passione mi ha seguito e devo dire che il modellismo navale, in questa regione, grazie probabilmente alla presenza di molti laghi, è assai sviluppato.
Ho deciso di riprodurre il Normandie perché, a mio modesto parere, è la nave più bella che sia mai stata costruita, considerando anche il periodo nel quale è stata realizzata.
Questo modello è in scala 1:100, ovvero è lungo 3 metri e 13 centimetri. In assetto di navigazione pesa 70 chilogrammi.
E' navigante e utilizza un radiocomando con 30 canali (otto dei quali proporzionali) quasi tutti operativi.
Quando si decide di fare il modello di una nave veramente esistita bisogna stabilire il momento nel quale "fotografarla". Ogni nave, infatti, subisce numerose modifiche e il Normandie, pur nella sua breve vita, ne ha subite parecchie. Ho così deciso di riprodurla come si presentava quando entrò nel porto di New York.
Il Cantiere costruttore, da me interpellato, mi rispose che non possedeva più alcuna informazione su questa nave. Sono allora partito da due disegni francesi realizzati a scopo modellistico e li ho confrontati con le numerose fotografie che, fortunatamente, sono ancora in commercio.
Ho così individuato praticamente tutti i dettagli ed i lavori di aggiornamento fatti sulla nave.
Sono perciò realizzati, fra le modifiche principali, il nuovo salone di prima classe a poppa, il campo da tennis fra le ciminiere 2 e 3, il gazebo fra le ciminiere 1 e 2, la modifica delle alette di plancia, la chiusura della coffa.
Ho costruito lo scafo in legno con la tecnica tradizionale delle ordinate e del fasciame, ricercando la massima leggerezza associata ad una elevata resistenza longitudinale. Ciò per favorire un adeguato zavorramento e sopportare le tensioni dovute alla lunghezza ed al peso del modello. L'ho poi rivestito con vetroresina, sia internamente che esternamente. Per ottenere l'effetto fasciame, costituito nella nave vera da piastre di acciaio inchiodate, ho applicato lastre di alluminio incollate con colla a due componenti (dopo avere, naturalmente, ricostruito il disegno dello sviluppo del fasciame attraverso una accurata analisi delle fotografie). A bordo sono installate due batterie al piombo da 12 V, 12 Ah per tutti i servizi, illuminazione compresa, e due da 6 V, 12 Ah per la propulsione.
La nave ha quattro eliche. Le due interne sono azionate da un unico motore elettrico, in modo da garantire lo stesso regime di rotazione. Le due esterne sono azionate ciascuna da un proprio motore e vengono usate, soprattutto, per l'andatura a tutta forza e per l'arresto del modello.
Il modello finito è in grado di eseguire le manovre di navigazione e simulare le esercitazioni di emergenza.
Dispone di salpa ancore indipendenti e di pompe di circolazione dell'acqua per il raffreddamento delle macchine e di alimentazione dell'impianto antincendio. E' dotato di fischio e di telegrafi di macchina.
Emette fumo dalle ciminiere 1 e 2 (la n.ro 3 è finta e contiene la macchina frigorifera per il condizionamento dell'aria).
Può manovrare le bandiere di segnalazione e la bandiera nazionale. Questo gli consente di riprodurre le operazioni di "nave in partenza", "pilota a bordo" ed eseguire il "saluto" con l'emissione dei tre fischi e l'abbassamento, a metà albero, della bandiera nazionale.
Può liberare due galleggianti da poppa per simulare il recupero dell'uomo a mare (curva Williamson). Questa operazione viene normalmente eseguita due volte invertendo gli angoli di accostata. Durante le esibizioni notturne il modello è completamente illuminato. Una telecamera trasmette ad un monitor a terra le immagini che si vedono dalla plancia di comando.

Questo modello fa parte della flotta A.N.V.O. - Associazione Navimodellisti Valle Olona - Castellanza VA

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