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Le nostre abitudini automobilistiche all'estero

Una piccola guida per evitare di incorrere in spiacevoli equivoci - di Duilio Curradi
Articolo pubblicato dal trimestrale Agosto 2009 - Il Notiziario del Campeggio Club Varese
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Noi, che di solito guidiamo in Italia, abbiamo acquisito, col tempo, alcune abitudini che fanno ormai parte del nostro stile di guida.
Non sempre sono abitudini corrette. Anzi. Visto cosa succede sulle strade possiamo proprio dire che certi modi di guidare ce li dovremmo proprio scordare.
Quante volte ci è capitato di vedere un’auto fermarsi alla sola vista di un pedone fermo in prossimità delle strisce pedonali?. E’ più facile che il pedone, se non sta molto attento, possa essere arrotato quantomento dal veicolo che sorpassa quello che si è fermato.
Ebbene, in molti paesi esteri, se siete a piedi, non fermatevi facendo intendere che volete attraversare. Se non passate l’auto prima si ferma, poi il conducente vi manda, quantomeno, a quel paese.

Un’altra pessima abitudine è quella di segnalare la propria presenza oltre che con il clakson, anche con i fari. Se fate una cosa del genere in Inghilterra, approssimandovi ad un incrocio, è come se diceste all’altro automobilista: “passa pure, io mi fermo e ti cedo strada”. Non è difficile immaginare le  probabili conseguenze dell’equivoco.
Non usate nemmeno i fari per chiedere strada al veicolo che vi precede. Soprattutto in Germania, ma non solo, questo fatto è considerato una minaccia ed è facile che l’automobilista che vi precede segnali la vostra targa alla polizia che interverrà pesantemente nei vostri confronti oltre, naturalmente, ottenere proprio l’effetto contrario: più lampeggiate meno quello si sposta.
Per farsi cedere il passo è molto più semplice, ed educato, accendere il lampeggiatore sinistro. Quello davanti capisce e si sposta. A proposito. Se vi trovate in Inghilterra, dove si tiene la sinistra, il lampeggiatore è quell’altro.
Ecco un’altra pessima abitudine. E’ vietato anche in Italia ma è praticamente impossibile incorrere in sanzioni. Il vizio di molti di appiccicarsi al paraurti posteriore del veicolo che precede. Questo comportamento è molto rischioso e denuncia l’incapacità, di chi lo adotta, di compiere le più elementari valutazioni sui tempi di reazione e sugli spazi di frenata. Quanti tamponamenti verrebbero evitati senza questa pessima abitudine. Ma attenzione. Nei paesi scandinavi, e non solo, seguire troppo da vicino la vettura che precede può essere interpretato come una minaccia. E, in effetti, lo è. Anche in questo caso l’automobilista può segnalare alla polizia la targa del veicolo che segue con sanzioni severe per il colpevole.
Evitate poi di segnalare con i fari, agli automobilisti che procedono in senso contrario al vostro, la presenza di una pattuglia della polizia. Fareste la “spia” e potreste subire una denuncia anche molto pesante. E non fidatevi del vostro “occhio” che vi fa notare la pattuglia da lontano. Usano molto le auto civetta praticamente irriconoscibili. E se vi fermate in colonna su una autostrada urbana abbiate l’avvertenza di spostarvi verso l’esterno della vostra corsia in modo da lasciare spazio ai motociclisti. Eviterete pesanti calci alle portiere.