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El barchett de Boffalora
Quando la barca corriera partiva all'Ave Maria della sera

Articolo pubblicato dal trimestrale di scienza e tecnica n. 31 - Settembre 2013
L'HOBBY DELLA SCIENZA E DELLA TECNICA
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Capita spesso, guardando il modello di una nave o di una piccola imbarcazione, di fare un salto indietro nel tempo e rivedere immagini o rivivere situazioni che, proprio grazie alla tangibilità della riproduzione, acquistano nuova vivacità.
Questo è quanto mi è capitato davanti al modello realizzato da Luigi Riva, socio dell’ANVO - Associazione Navimodellisti Valle Olona di Castellanza.
Andiamo sul Naviglio Grande. L’importante canale che, iniziando nei pressi di Tornavento, prendendo acqua dal fiume Ticino, conduce alla darsena di Porta Ticinese a Milano. E’ lungo 50 chilometri ed ha contribuito, in Lombardia, allo sviluppo dei trasporti, dei commerci e dell’agricoltura.
E’ proprio su questo canale che è entrato in servizio, nella seconda metà del XVIII secolo, “el barchett de Boffalora”. Gestito dai barcaioli di Boffalora Giuseppe Castiglioni e Soci, operava sulla linea Milano - Abbiategrasso - Magenta. Il servizio era talmente efficiente che continuò fino al 1913 quando fu sostituito da mezzi di trasporto più moderni.
La barca viaggiava tutto l’anno ed era manovrata da tre persone. Due erano a bordo e una a terra. L’addetto “di terra” aveva il compito di gestire ed incitare i cavalli che trascinavano l’imbarcazione quando doveva risalire la corrente. Poiché era destinata al trasporto dei passeggeri, e il viaggio non era proprio velocissimo, c’era anche un intrattenimento musicale. Di questo si occupava il “Torototela”, un cantastorie che utilizzava un curioso strumento costituito da uno spago teso su una zucca che funzionava come cassa di risonanza. Il Torototela si occupava anche della riscossione del costo del passaggio.
Il modello di questa imbarcazione mi aveva subito affascinato ma la cosa che più mi ha colpito è stata la scoperta dell’orario del servizio.
Eravamo a Cuggiono per una mostra di modelli navali che si svolgeva nelle sale della splendida Villa Annoni. La villa che vanta il secondo parco della Lombardia dopo quello della villa reale di Monza. Qui ha sede il Museo Storico Civico Cuggionese. Nel Museo ho trovato l’originale dell’orario predisposto dall’Imperiale Regia Delegazione Provinciale di Milano. Vi sono indicate le varie linee: Naviglio grande, Naviglio della Martesana, Naviglio di Pavia e, naturalmente, i diversi scali. Ma la cosa più bella è stato scoprire gli orari del servizio: “Tutti i giorni all’Ave Maria della sera” oppure “Lunedi, mercoledi e venerdì un’ora dopo il levar del sole”.
A questo punto non mi bastavano più le foto fatte al modello e che vi propongo in questo articolo. Ho voluto ricostruire, con l’autorizzazione del Museo, quel curioso orario. Riprodurlo in queste pagine è piuttosto difficile ma, se siete interessati, lo potete scaricare dalla pagina del mio sito http://www.mitidelmare.it/El_Barchett_de_Boffalora_lr.html dedicata a questa imbarcazione.
Ma torniamo a bordo della nostra barca.
I primi atti tesi a regolamentare il trasporto di merci e passeggeri lungo i Navigli risalgono all’inizio del 1700. Le strade erano quelle che erano ed i mezzi di trasporto lasciavano a desiderare tanto che “...andare in nave per il Naviglio era cosa pratica per l’assai minor spesa e maggiore comodità”.
Il servizio era svolto, fondamentalmente, con tre tipi di imbarcazioni. Le “Cagnone” che avevano una portata dalle 40 alle 50 tonnellate, le “Ossolane” che potevano portare una trentina di tonnellate e le più piccole, le “Battelle, che portavano 20 tonnellate. Tutte queste imbarcazioni, basse e tozze, erano caratterizzate da un timone costituito da una lunga asta di legno con una pala all’estremità.
Una imbarcazione di questo tipo è ancora visibile a Boffalora.
Quella riprodotta dal nostro Luigi era destinata al trasporto passeggeri.
Di solito il modellista che vuole riprodurre, in scala, un’imbarcazione, comincia a cercare la relativa documentazione. Fra questa, naturalmente, i disegni costruttivi. Ma sul “barchett de Boffalora” non c’è molto. Allora il bravo modellista, lungi dal rinunciare al progetto, “...si arrangia”. Trovata una fotografia dell’imbarcazione, carica di gente, il nostro Luigi non ha fatto altro che assumere, come unità di misura, la larghezza media delle spalle dei passeggeri e risalire, con accettabile approssimazione, alle dimensioni della barca.
Poi, con tutta l’esperienza e l’abilità che lo distingue, ha fatto praticamente rivivere questo storico mezzo di trasporto. Lo ha costruito in due esemplari. Uno è stato sistemato nel Museo di Cuggiono e l’altro è entrato a far parte della flotta dell’Associazione Navimodellisti Valle Olona.

I Navigli sono quel sistema di canali utilizzati sia per la navigazione che per l’irrigazione che mette in comunicazione i laghi Maggiore e di Como con Milano, attraverso i fiumi Ticino e Adda. Praticamente era possibile navigare dalla Svizzera fino al mare Adriatico seguendo anche il corso del fiume Po.
Intorno a Milano si sviluppa la cerchia dei Navigli che mette in comunicazione l’intero complesso.
I navigli sono cinque: Il Naviglio grande, il Naviglio Pavese, il Naviglio Martesana, il Naviglio di Paderno ed il Naviglio di Bereguardo.
La lunghezza complessiva dei Navigli è di 150 chilometri.