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Scialuppe e non solo

ecco come ho realizzato alcuni accessori per i miei modelli


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Costruzione delle scialuppe
Praticamente tutte le navi, e di conseguenza tutti i loro modelli, hanno delle scialuppe. Ce ne sono di tanti tipi e sono destinate a numerosi servizi ed al salvataggio in caso di naufragio. I modellisti le realizzano in vari modi. Le più belle, naturalmente, sono quelle riprodotte rispettando fedelmente la costruzione originale in legno con ordinate e fasciame. Ma, soprattutto sulle navi più moderne, le scialuppe sono in alluminio o vetroresina.
In questa pagina voglio descrivere come ho costruito delle scialuppe in resina.


Si tratta di scialuppe normalmente usate sulle navi passeggeri. Le ho costruite per corredare il transatlantico Normandie che ne montava ben 26 di questo tipo.
Innanzi tutto ne ho fatto un prototipo in legno, con la tecnica del pane e burro (foto a sinistra) e l'ho incollato, capovolto, su un piano (foto a destra). Il prototipo rimaneva sollevato grazie allo spessore applicato sopra la coperta.


Per costruire lo stampo ho circondato il prototipo con una cassetta di legno facilmente smontabile (foto a sinistra). Poi ho colato, all'interno di questa forma, della resina siliconica. Si tratta di un liquido piuttosto denso, al quale si aggiunge un catalizzatore, reperibile presso i colorifici.Questa resina, una volta asciugata, si comporta come la gomma ed è facile liberarla dal prototipo.


Ho costruito i dritti di prua e di poppa in compensato da 1 mm e li ho inseriti nello stampo prima di applicare la resina trasparente. Anche questa resina si trova nei colorifici e si addiziona con un catalizzatore. Poi ho spennellato l'interno dello stampo e ho aggiunto della garza ricavata dalle compresse per medicazione. Conviene ripetere una seconda volta per aumentare lo spessore.


Per queste operazioni è bene ricordare alcune cose.
Innanzi tutto il solvente per la resina e' l'acetone. Serve per pulire le mani e i pennelli e va usato, naturalmente, con le dovute precauzioni.
Il tempo di asciugatura della resina dipende dalla percentuale di catalizzatore e dalla temperatura. Io, per essere sicuro che la resina si disponga uniformemente lungo le pareti, uso un termoventilatore e gli muovo davanti, variando le angolazioni, il mio stampo appena resinato. Quando uso lo stampo lo circondo sempre con le tavolette, tenute da elastici, in modo che non si deformi. Solo così sono sicuro che le scialuppe risultino tutte uguali.

Dopo aver estratto le scialuppe dallo stampo è necessario rifinirle.
Bisogna togliere, con un disco, il materiale che sporge dalla parte superiore. Poi, con i diversi sistemi che si vedono bene nelle fotografie. bisogna lisciare accuratamente l'interno di ogni barchetta.
Naturalmente questa operazione va fatta dopo la completa asciugatura della resina,  proteggendosi dalla polvere.






Poi devono essere costruiti i banchi.
Io li ho ricavati da compensato di betulla da 1 mm di spessore e, dopo averli "aggiustati" in modo che si inseriscano perfettamente nello scafo, li ho montati, li ho mantenuti in posizione con delle piccole mollette e li ho fissati con un po' di resina.A questo punto è molto probabile che ci siano dei difetti che potranno essere corretti con resina o stucco bicomponente.

Ecco, a sinistra, un paio di scialuppe quasi pronte. A questo punto sono state pitturate semplicemente con una mano di fondo.
La finitura definitiva dipende da ogni modellista. Potranno essere montati dei pagliolati, dovranno essere aggiunti elica e timone, i remi, i teli di protezione e via così fino ad ottenere il risultato desiderato.
Le foto a destra mostrano le scialuppe montate sul Paquebot Normandie.


Costruzione delle maniche a vento
Durante la costruzione del P/fo a ruote Piemonte mi sono trovato nella necessità di realizzare alcune maniche a vento. Ho usato la stessa tecnica adottata per le scialuppe.
Innanzi tutto ho costruito degli originali in legno: ho incollato fra loro alcuni pezzi di compensato di betulla e, al centro, li ho uniti con nastro biadesivo. Poi ho lavorato i vari pezzi fino a ricavare le forme desiderate.
Ho separato le due parti simmetriche nel punto in cui le avevo unite e, sempre con nastro biadesivo, le ho incollate su delle tavolette precedentemente protette con carta cerata (nient'altro che il film cerato che protegge il biadesivo).
Ho sciolto, a caldo, della resina siliconica e l'ho colata negli stampi.
Poi, aiutandomi con un piccolo pennello al quale avevo accorciato i peli,  ho colato della resina, esattamente come ho fatto con le scialuppe.
Per trattenere e irrobustire la resina uso delle garze per medicazione, di quelle economiche che si trovano al supermercato.
Una volta asciugati ho estratto i pezzi dagli stampi. Ho ritagliato le parti delle maniche a vento, le ho rifinite e le ho incollate fra loro.
Nella parte inferiore di ogni manica ho incollato un piccolo cilindro di legno nel quale ho inserito un perno metallico che la manterrà in posizione dandogli anche la possibilità di ruotare.

Costruzione delle zattere e dei salvagente

Altri particolari che si trovano a bordo sono le zattere di salvataggio ed i salvagente. Le zattere le costruisco con la tecnica gia' descritta per le maniche a vento. I salvagente, ovvero le ciambelle circolari, una volta in sughero e oggi in materia plastica, li costruisco ritagliando degli anelli circolari dal compensato di betulla, li rifinisco e applico un sottile filo di refe fissato, nei quattro punti, con del normale filoforte per sarti.