Benvenuto in una pagina del sito
mitidelmare.it Se ti piace il modellismo navale, se vuoi vedere modelli realizzati da tanti appassionati, se vuoi qualche piccolo suggerimento costruttivo, comincia dalla home page. Buona navigazione ! |
Che caldo ! |
Perché.
Cosa ci aspetta. Cosa possiamo fare di Duilio Curradi |
Articolo pubblicato
dal trimestrale Maggio 2007 Il Notiziario del Campeggio Club Varese |
Torna alla home page |
Torna all'indice degli
articoli di argomenti vari |
Un
inverno così non lo avevamo mai visto. Neve, pioggia, freddo ...completamente latitanti. Speriamo che, fra quando prepariamo questo articolo e quando riceverete questo Notiziario, verso la metà di maggio, qualcosa cambi e le precipitazioni tornino a farsi vedere anche dalle nostre parti altrimenti ci aspetta un’estate veramente difficile. Cosa sta succedendo? La realtà è ormai sotto gli occhi di tutti e anche i più scettici, gli irriducibili ottimisti e quelli che, forse non sempre in buona fede, “caldeggiavano” teorie che contestavano l’evoluzione negativa dello stato del pianeta, cominciano a rendersene conto. Non c’è bisogno di essere esperti per riconoscere che bruciare in una manciata di decenni quei combustibili fossili che la natura ha impiegato milioni di anni per sistemare sotto terra, può provocare effetti negativi. La prima conseguenza è l’ormai noto “effetto serra”. In condizioni normali il calore del sole raggiunge la terra, scaldandola, e una parte di questo calore viene riflessa nello spazio. Il nostro allegro comportamento ha provocato un sensibile aumento della concentrazione di CO2 e di metano nell’atmosfera. Questi gas impediscono a questo calore di lasciare l’atmosfera e ce lo rispediscono a terra con le conseguenze che stiamo vedendo. La presa di coscienza sembra aumentare soprattutto nei giovani che saranno quelli che maggiormente dovranno sopportare le conseguenze dei prevedibili disastri. Più caldo e meno neve, meno ghiacciai e meno riserve di acqua. Meno ghiacciai, soprattutto ai poli, più acqua in mare che vedrà salire anche di molto il proprio livello. Mare più alto meno terre abitabili con l’aggiunta agli attuali profughi, che fuggono dalle guerre e dalla fame, anche dei “profughi climatici”. Purtroppo non esiste una medicina semplice e immediata. Il problema è estremamente complicato e solo un insieme di misure correttive, serie e applicate, potranno contribuire almeno a contenere i danni. Si tratta innanzi tutto di cambiare stile di vita anche se questa ipotesi fa certamente storcere il naso a molti. Quanti di noi si sentono pronti a rinunciare a consumi spesso superflui, a vetture sempre più grandi e inquinanti, a ricercare la temperatura ideale in casa propria costi quel costi costi e non solo in termini economici? D’altra parte, avanti così, lasceremo ai nostri figli e ai nostri nipoti soltanto guai. Ci decideremo da noi con una buona dose di giudizio o ci sarà bisogno di severe regole imposte? O forse sarà la natura stessa, ormai giunta a condizioni irreversibili, che ci obbligherà a scelte sgradevoli e, in questo caso, lo farà senza tanti complimenti. Da tutte le parti vengono idee che puntano a contrastare il riscaldamento del pianeta. Proviamo, nel poco spazio che questo nostro Notiziario ci concede, di vederne alcune. Innanzi tutto l’abbandono dei combustibili fossili, che peraltro andranno ad esaurirsi, e la ricerca di altre fonti energetiche, soprattutto rinnovabili. I pannelli solari ci possono dare un aiuto sia per produrre calore (solari termici) che energia elettrica (solari fotovoltaici). L’energia eolica, ovvero la produzione di elettricità per mezzo di generatori mossi da grandi mulini a vento (a noi giramondo è certamente capitato di vedere, soprattutto verso i paesi nordici, quelle torri dalle lunghe braccia che ruotano). Ci sono le biomasse, da sviluppare, l’energia idroelettrica, ormai sfruttata praticamente al massimo, e la geotermica. Ci sarebbe l’energia nucleare, ma a molti vengono i brividi solo a sentirne parlare. Purtroppo non gode di buona fama, soprattutto dalle nostre parti anche se, in pratica, ogni volta che accendiamo il televisore, la luce o il forno, per buona parte usiamo proprio energia prodotta da centrali termonucleari. Speriamo nell’idrogeno, ma dobbiamo muoverci un po’ di più con la ricerca perché il tempo comincia a stringere. Poi bisogna intervenire sui sistemi di costruzione delle abitazioni nuove, o sugli aggiornamenti di quelle esistenti, con l’obiettivo della massima economia energetica. Dovremo imparare ad usare meno i nostri veicoli e quando li usiamo dobbiamo scegliere quelli a basso consumo e basso impatto ambientale. Molte di queste cose ci sono già, altre si stanno sviluppando, altre ancora sono solo progetti. Dovremo tornare a fare delle belle camminate, peraltro salutari. Una bella idea è quella dello “scuolabus a piedi”: le mamme, a turno, fanno il giro del quartiere e raccolgono, in fila, tutti i bambini che devono andare a scuola, e li riportano al termine delle lezioni. Provate a riflettere su quanto sia più educativo, divertente e meno inquinante questo sistema rispetto a quelle mamme che portano il bambino a scuola risparmiando loro di salire addirittura il gradino del marciapiede (peccato che non si riesca ancora ad arrivare direttamente al banco). Per finire ci sono le idee che puntano a “ripulire” il pianeta. Si vuole catturare dell’anidride carbonica e confinarla nelle viscere della terra. Si cerca di sviluppare un sistema che utilizza speciali alghe che si nutrono di anidride carbonica e che si trasformano, alla fine, in carburante. Si pensa di “raffreddare” il pianeta semplicemente facendogli ombra. Un’idea è stata fornita dall’eruzione del vulcano Pinatubo, nel 1991. Furono lanciate nell’atmosfera enormi quantità di biossido di zolfo e le particelle, che in poco tempo si distribuirono negli alti strati dell’atmosfera, riuscirono a riflettere i raggi del sole con conseguente abbassamento della temperatura media di circa mezzo grado. Da qui l’ipotesi di spedire nella stratosfera, per mezzo di palloni, proprio dello zolfo. Alcuni temono però che le reazioni chimiche che ne potrebbero derivare aumenterebbero i rischi delle piogge acide. Poi c’è chi pensa alla produzione di nuvole artificiali polverizzando l’acqua di mare e sfruttando l’effetto condensatore dei cristalli di sale. Questi impianti, mossi da energia ricavata dal vento e dal moto ondoso, dovrebbero essere installati in grande quantità. Troviamo utile segnalare una recente iniziativa della Regione Lombardia che punta a sensibilizzare le giovani generazioni al risparmio energetico e alla tutela delle risorse naturali. Si tratta del progetto “Mister Save”. Questo progetto si trova sul sito internet www.mrsave.it. Altri siti utili sono www.minambiente.it (energia solare e incentivi economici); www.jetcar.de (veicoli ecologici): www.bedzeg.org.uk (edilizia abitativa); www.autoage.it (ecoincentivi per veicoli); www.icscarsharing.it (sistema car sharing); www.topten.info (aziende impegnate a ridurre le emissioni di CO2); www.brgm.fr/brgm/CO2_animation/index.htm (cattura e confinamento del CO2); www.centroco-nsumatori.it/47.html (consumo critico); www.tyndall.ac.uk (risposta sostenibile ai cambiamenti climatici). |