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Alcol e guida
Un binomio ad alto rischio
di Duilio Curradi
Pubblicato dal trimestrale Febbraio 2008
Il Notiziaìrio del Campeggio Club Varese

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Le cronache ci riportano, con crescente frequenza, di incidenti causati da guida in stato di ebrezza.
Il fenomeno sta diventando una vera emergenza e si stanno assumendo misure atte a contrastarlo.
Sono state inasprite le pene per chi viene trovato “bevuto”. Se nel sangue viene riscontrata una quantità di alcool fra 0,5 e 0,8 grammi/litro la multa è di 500 Euro e la patente viene sospesa da 3 a 6 mesi. Se la quantità va da 0,8 a 1,5 gr/l la multa è di 800 Euro e la sospensione della patente da 6 a 12 mesi. Se si superano gli 1,5 gr/l la multa sale a 1500 Euro, la sospensione della patente va da 12 a 24 mesi ed è previsto l’arresto fino a 6 mesi. Inoltre, in tutti i casi, vengono sottratti 10 punti alla patente.
Ma come si fa a sapere quanto si può bere per non superare i limiti? A questa domanda non c’è una risposta precisa. A parte la soluzione migliore che è quella di non bere alcolici quando si deve guidare, molto dipende dalla persona che assume l’alcol, dal sesso, dal peso corporeo, dallo stato di salute.
Si trovano, in commercio, dei kit usa e getta che costano un paio di Euro e si trovano in farmacia. Non hanno valore legale ma almeno danno un’informazione.
Resta comunque il buon senso e la coscienza di cosa si sta facendo quando ci si mette al volante e ai rischi che si corrono per sé, per i propri familiari e per gli altri.
Ma la coscienza e il buon senso, come la buona educazione, non sono articoli che si trovano sugli scaffali del supermercato né si comprano in farmacia. Magari!
Le fabbriche di autoveicoli stanno cercando di fare, dal canto loro, qualcosa per contenere il problema. Si tratta di dispositivi in grado di rilevare lo stato di ubriachezza del guidatore e di intervenire, di conseguenza, sul veicolo.
Diamo un’occhiata a queste “invenzioni”, per lo più ancora allo stato di prototipo.
Un sensore posto sulla leva del cambio rileva il tasso alcolico del guidatore e, se supera la soglia ammessa, blocca il veicolo. Purtroppo può essere eluso con un guanto. C’è anche una telecamera che rileva il volto del guidatore e vede i colpi di sonno causati dall’alcol ma anche dalla stanchezza.
Poi c’è una piccola centralina, grande come un cellulare e collegata al veicolo con tecnologia Bluetooth, nella quale bisogna soffiare e, se qualcosa non va, il veicolo non parte. Purtroppo anche questo dispositivo può essere facilmente eluso. Basta far soffiare un altro oppure usare una pompetta. Non è bello indicare un dispositivo e, subito dopo, il modo per fregarlo. Ma, purtroppo, i furbi (che dovrebbero essere chiamati almeno incoscienti) non mancano. E non c’è bisogno di scomodare la vecchia leggenda metropolitana che dava per acquistabili le magliette con disegnata la cintura di sicurezza.
Tutti conosciamo l’intelligenza, la fantasia e la creatività italiana.
E’ proprio di due ingegneri italiani la proposta di un sistema un po’ complesso, ma difficilmente eludibile, che potrebbe rappresentare una buona soluzione. Si tratta di Angel (Analyser gas expiratory level).
Si compone di tre sensori, sistemati in opportune posizioni all’interno del veicolo.
Nella figura sono indicati con 1.
Questi sensori, compiendo una triangolazione, rilevano esattamente l’alito del guidatore (2).
Le informazioni, trasmesse alla centralina dell’auto (3), ne bloccano il funzionamento.
Speriamo che questo, e altri sistemi efficienti, vengano al più presso installati su tutti i veicoli e si riduca l’inaccettabile numero di morti e feriti sulle strade.